215 milioni i cristiani perseguitati nel mondo

Pubblicato il Rapporto 2018 di Porte Aperte

Roma (evangelici.net; porte aperte.org), 17 gennaio 2018 – Un cristiano su dodici, nel mondo, subisce la persecuzione: è uno dei dati che emergono dalla World Watch List 2018, il nuovo rapporto annuale di Porte Aperte/Open Doors, reso noto mercoledì 10 gennaio.

Secondo gli ultimi rilevamenti dell'osservatorio, universalmente riconosciuto come uno tra i più affidabili e precisi sul tema, oggi nel mondo si contano oltre 215 milioni di perseguitati; inoltre nel corso del 2017 si sono registrati 3066 martiri e 15540 chiese, case e negozi di cristiani dati alle fiamme, demoliti o assaltati.

Ma, avverte Cristian Nani, direttore di Porte Aperte Italia, questi numeri sono solo la punta di un iceberg: «la persecuzione anti-cristiana - spiega - va ben oltre il numero dei martiri o le distruzioni di edifici cristiani. Si manifesta negli arresti senza processo, nei licenziamenti, nella violazione di diritti fondamentali come l’istruzione e le cure mediche, nelle campagne denigratorie e nel bullismo, ma anche nei 1.240 matrimoni forzati e oltre 1.000 stupri, cifre che celano vite devastate a causa di una scelta di fede»; cifre peraltro non definitive, sottolinea, dato che «potenzialmente enorme è la realtà sommersa dei crimini non denunciati».

In base ai dati raccolti nel corso del 2017, a dominare la scena è ancora l’oppressione di stampo islamico, che continua a risultare la principale fonte di persecuzione dei cristiani, ma si segnala con preoccupazione anche l’ascesa del nazionalismo religioso, in particolare in India.

L'annuale classifica concentrata sui cinquanta Paesi dove la persecuzione è più marcata vede ancora saldamente in testa la Corea del nord, che consolida ulteriormente la sua posizione; al secondo posto sale l'Afghanistan, che sorpassa la Somalia. Scende invece di una posizione il Pakistan (da quarto a quinto) superato dal Sudan, mentre guadagnano posizioni anche l'Eritrea (6°), la Libia (7°) e l'India (11°). Tra i peggioramenti più significativi nelle condizioni dei cristiani si registrano anche la situazione in Egitto (oggi 17°), Tagikistan (22°), Malesia (23°) e Turchia (31°). A richiamare in particolare l'attenzione nella World Watch List 2018 è però il Nepal, una nuova entrata che si piazza direttamente a metà classifica (25°).

Tra le buone notizie, invece, il sensibile miglioramento delle condizioni per i cristiani in Siria, Kenya, Bangladesh, come pure l'uscita dalla classifica della Tanzania.