Non cambia la posizione storica dell’Alleanza Evangelica Mondiale sull’unità

La WEA risponde alla “lettera aperta”

Roma (AEI), 12 gennaio 2018 – L’Alleanza Evangelica Mondiale (WEA) ha diramato una dichiarazione ufficiale in risposta alla lettera aperta intitolata “L’Alleanza Evangelica Mondiale sta cambiando la sua posizione storica sull’unità?” redatta e sottoscritta dai consigli delle Alleanze Evangeliche Italiana, Maltese, Spagnola e Albanese, per esortare la WEA a non abbandonare la propria posizione storica sull’unità evangelica e a non scadere in un ecumenismo privo di fondamento biblico.

La risposta arriva con un certo ritardo perché, così come riportato nella dichiarazione, il Segretario Generale ha voluto prima incontrare i rappresentanti delle Alleanze Italiana (13 dicembre) e Spagnola (16 dicembre) e poi tenere una fitta corrispondenza con loro per poter chiarire le posizioni reciproche, anche se i disaccordi non sono stati completamente appiattiti.

Le preoccupazioni espresse dei firmatari erano molteplici. “In primo luogo c’è stata una progressiva attuazione di un’agenda ecumenica nella WEA che non ha comportato un’appropriata discussione ai livelli di base e che non ha coinvolto le differenti componenti dell’Alleanza nei processi decisionali”. “In secondo luogo, sentiamo che questa traiettoria ecumenica della WEA stia per arrivare ad un punto critico nel 2018 quando sarà attuato un processo che porterà la WEA a firmare la dichiarazione di “grande unità” con Roma e con il CEC (Consiglio Ecumenico delle Chiese)”.

La dichiarazione ufficiale WEA parla di un fraintendimento da parte delle Alleanze europee ipotizzando che abbiano confuso informazioni provenienti da diversi comunicati. La WEA afferma di aver lavorato a stretto contatto con Papa Francesco solo per questioni che concernono la persecuzione dei cristiani, ma di non aver pensato a una compromissione teologica e sacramentale.

La dichiarazione prende atto del fatto che, in alcuni paesi a maggioranza cattolica, le relazioni tra la Chiesa di Roma e gli evangelici sono problematiche e riconosce inoltre che il mondo evangelico sta conoscendo una spaccatura in cui una parte enfatizza i cambiamenti e i presunti passi in avanti che la Chiesa Cattolica Romana avrebbe fatto negli ultimi 50 anni.  Infine la dichiarazione riconosce una mancanza di coinvolgimento della base dell’Alleanza nei processi decisionali e si impegna a provvedere.

E’ prevedibile che le Alleanze firmatarie della “lettera aperta” continueranno a tenere alta la guardia per poter evitare il sentimentalismo e l’emotività di chi guarda con favore al cattolicesimo contemporaneo nel mondo evangelico, senza molto discernimento teologico e comprensione della posta in gioco. La questione non si ferma quindi alle condizioni degli evangelici che vivono nei paesi in cui sono una minoranza religiosa, ma è profondamente legata alla comprensione biblica dell’unità. Essa, così come la WEA ha affermato per più di cento anni, c’è e già esiste, come dono di Cristo, solo tra i cristiani nati di nuovo.