“L’Alleanza Evangelica Mondiale sta cambiando la sua posizione storica sull’unità?”

Una lettera aperta da Italia, Malta, Spagna e Albania

Roma (AEI), 5 dicembre 2017 – “L’Alleanza Evangelica Mondiale sta cambiando la sua posizione storica sull’unità?” è il titolo di una lettera aperta di 8 pagine indirizzata alla dirigenza dell’Alleanza Evangelica Mondiale e redatta e sottoscritta dai consigli delle Alleanze Evangeliche Italiana, Maltese, Spagnola e Albanese.

Il documento spiega quali sono le motivazioni: “la posizione storica sull’unità biblica (tra i cristiani nati di nuovo) e su un contrasto biblico agli errori (pratiche ed insegnamenti devianti) che l’Alleanza ha sostenuto per più di cento anni adesso sembra erosa e sostituita da un’attitudine ecumenica che si basa su un tipo di unità che è in conflitto con le convinzioni evangeliche storiche”.

La spiegazione continua in questo modo: “La ragione per cui scriviamo questa lettera aperta è duplice. In primo luogo, a parte una generica e irrilevante assicurazione che la nostra voce fosse ascoltata, c’è stata una progressiva attuazione di un’agenda ecumenica nella WEA che non ha comportato un’appropriata discussione ai livelli di base e che non ha coinvolto le differenti componenti dell’Alleanza nei processi decisionali. In secondo luogo, sentiamo che questa traiettoria ecumenica della WEA stia per arrivare ad un punto critico nel 2018 (senza purtroppo essere stati avvisati dalla direzione della WEA),e vogliamo esercitare una responsabilità nel proteggere l’eredità ed il futuro dell’ Alleanza da quello che sembra essere un pericoloso movimento verso una non qualificata “unità ecumenica”.

Dopo aver sottolineato la storica posizione sull’unità della WEA che  tradizionalmente vede un “insormontabile ostacolo” nell’unità con il cattolicesimo romano, la lettera prosegue sottolineando “lo spostamento dalle posizioni storiche” che ha avuto luogo negli ultimi anni da parte della WEA. “Unità è diventato un termine confuso che si riferisce ad ogni tipo di relazione anche al di là dei principi che hanno sempre caratterizzato gli evangelici”. Questa tendenza “ha causato imbarazzo tra i nostri associati per le affermazioni prive di discernimento, avventate, ed emotivamente guidate sul Papa e le attività ecumeniche”.
 
La lettera aperta esprime anche preoccupazione sul documento che la WEA sta per firmare con “il CEC e la chiesa Cattolica Romana sull’unità, addirittura su una più ‘grande unità’!”, senza nessuna discussione, comunicazione o informazione utile, o voto tra le componenti della WEA. La posta in gioco di questa “più grande unità” è spiegata nella lettera. Per la WEA impegnarsi in questa “grande unità” con la Chiesa di Roma, gli Ortodossi orientali e le chiese liberali “è un evento spartiacque che viola le convinzioni bibliche (unità tra i soli credenti) e che adesso si estende per renderle compatibili con le correnti ecumeniche”. Il punto finale è: “Chi decide di come andare avanti? C’è stata una qualche decisione pubblica dei membri della WEA che ha autorizzato la dirigenza ad andare verso “la grande unità”? C’è stata una discussione aperta sulle implicazioni a lungo termine? C’è stato un processo decisionale basato sul coinvolgimento dei movimenti legati all’Alleanza?

Un altro importante aspetto sottolineato è: “Data la natura ‘storica’ della decisione e delle estese implicazioni teologiche, è imbarazzante dire che nemmeno le chiese locali e i network regionali che questo corpo sostiene di rappresentare sono stati consultati prima. Questo modus operandi mina la fiducia essenziale in un network orizzontale come la WEA. Quando poche persone decidono una questione di questa grandezza autonomamente, senza una seria discussione con le persone che suppongono di rappresentare, è l’inizio della fine di uno storico network evangelico e l’inizio di una trasformazione in una organizzazione gerarchicamente gestita, il che è una cosa completamente diversa. Milioni di evangelici sono ancora convinti che non ci sia, in questo caso, alcuna ragione biblicamente fondata per andare verso una “più grande unità” con il CEC e la Chiesa Cattolica Romana.

La lettera si conclude con un appello: “Noi pertanto chiediamo che il processo che porterà la WEA nel 2018 a firmare la dichiarazione di “grande unità” con Roma e con il CEC venga fermato. Facendo ciò si contraddice la posizione storica della WEA, senza alcuna discussione a riguardo o un voto di un’Assemblea Generale; sarà qualcosa di nemmeno discusso, figuriamoci votato da un’Assemblea Generale. Fare ciò causerà immensi danni al mondo evangelico globale.

Il testo completo della lettera aperta è in inglese e compare sul sito dell’AEI, www.alleanzaevangelica.org