“Il massacro nella chiesa del Texas non intimidirà la chiesa”

Reazioni evangeliche alla tragedia

Roma (AEI), 7 novembre 2017 – “Il massacro di domenica scorsa alla First Baptist Church di Sutherland Springs (Texas), in cui sono morte 26 persone e molti sono i feriti, era finalizzato a terrorizzare i credenti”. Questo è il commento di Russell Moore, presidente della Commissione etica e libertà della Convenzione delle chiese battiste del Sud pubblicata sul Washington Post. Come sta emergendo in questi giorni, le motivazioni del massacratore, uomo violento ed abusivo, erano di vendetta personale animata da risentimenti vari e da una professione dichiaratamente anticristiana.

Nulla hanno a che fare con la vita o con la testimonianza della chiesa evangelica che è stata colpita. Moore allarga lo sguardo alla storia e riconosce un filo rosso che unisce tutti i tentativi di colpire la chiesa mediante attentati, eccidi e violenze efferate. A ben guardare, il loro scopo è di intimidire la chiesa, renderla un luogo insicuro, scoraggiare i deboli, allontanare le persone in ricerca. Il risultato di lungo termine, tuttavia, è sempre stato contrario: la chiesa sa bene di vivere in un mondo insicuro e sempre esposto ad attacchi. Anche se colpita, la chiesa continuerà a riunirsi per celebrare la vittoria del Signore Gesù sul peccato e sulla morte e proseguirà nella sua missione di annunciare l’evangelo a tutto il mondo. Infine, Moore nota come l’atto criminale sia stato compiuto proprio nel periodo della “Giornata internazionale di preghiera per la chiesa perseguitata” in cui la chiesa globale prega per i credenti sofferenti.

L’Alleanza Evangelica Italiana esprime cordoglio cristiano alle famiglie colpite dal massacro, alla famiglia di credenti della First Baptist Church di Sutherland Springs e alla Convenzione delle chiese battiste del Sud e invita i credenti evangelici italiani a pregare per i famigliari delle vittime.