Stranieri con noi, le sfide dell'immigrazione
-
Categorie
Una brochure dell'AEI sull'emergenza profughi
Durante la nostra vita spesso ci capita di trovarci di fronte a dei crocevia dove siamo chiamati a scegliere una direzione oppure quella opposta. Anche la Parola di Dio è solita condurci a delle scelte nette, inequivocabili: il Salmo 1 contrappone la via dei giusti a quella degli empi; i Proverbi ci presentano stoltezza e saggezza; la storia stessa della rivelazione biblica può essere rappresentata come un bivio presso la croce di Gesù Cristo nel quale possiamo svoltare verso un'immeritata salvezza, oppure ostinarci a restare nel tragitto di una meritata condanna.
Sul tema del migrante, del rifugiato, del richiedente asilo, la Bibbia non fa eccezione. Nel dichiarare l'identificazione del Signore con lo straniero, ci presenta due attitudini opposte che noi possiamo tenere. "Fui straniero", dice Gesù, evocando la sua presenza proprio nel nostro mezzo.
C'è una risposta deludente: è quella del respingimento. È religiosa perché, a parole, cercherebbe ipocritamente l'attenzione di Gesù, ma pratica un totale disinteresse per lo straniero. E' l'atteggiamento di chi dice di essere disposto a fare tutto per Gesù, eppure rifiuta ogni attenzione allo straniero.
C'è una risposta sorprendente: è quella dell'accoglienza. È concreta e fiduciosa nel Signore. Il Vangelo dichiara beati coloro che hanno accolto lo straniero nel nome di Cristo. Cristo infatti è stato profugo e straniero e s'identifica con loro.
Oggi in Italia il Signore ci sorprende, e allo stesso tempo ci offre l'opportunità di sorprendere. Per fare la Sua Volontà non abbiamo bisogno di vederlo faccia a faccia. Basta che per grazia comprendiamo con chi Egli ha voluto identificarsi. Siamo a questo crocevia. Da che parte andremo?
Giacomo Ciccone