Ideaitalia - Nuova serie, Anno IV · n. 25 · 26 maggio 2020

Domenica della missione in preghiera

Il 30 maggio appuntamento con le missioni

Roma (AEI), 26 maggio 2020 – In vista della “domenica della missione 2020” e continuando nel percorso di preghiera iniziato nelle tre giornate di preghiera dei mesi scorsi, l’Alleanza Evangelica Italiana ha invitato alcune delle missioni/associazioni evangeliche presenti in Italia ad un nuovo evento di preghiera dedicato alla missione. L’evento si terrà in diretta streaming sulla pagina facebook dell’AEI sabato 30 maggio dalle ore 16.00 e si svilupperà intorno a due domande alle quali i diversi partecipanti risponderanno:

1.    Quali bisogni e sfide si prospettano per la missione come conseguenza della crisi del covid19?
2.    E quali nuove opportunità di servizio si sono aperte nei mesi scorsi?

All’evento parteciperà una rappresentanza di missioni e associazioni che operano in vari campi: “Chiesa e missione globale”, “Evangelizzazione e lavori con i giovani” e infine “azione sociale e migranti”. In particolar modo quest’anno, la “domenica della missione” sarà un momento di preghiera per le tante organizzazioni missionarie e associazioni attive nel nostro paese che, nonostante le risorse limitate, portano avanti fedelmente progetti evangelistici e sociali in Italia e nel mondo e, ancor di più nei prossimi mesi, si misureranno con le conseguenze della crisi sanitaria.

All’evento parteciperanno: Compassion, Porte Aperte, WEC, OM, Cristo è la risposta, GBU, La Fionda di Davide, Youth for Christ, Meta Migranti onlus, Missione Tabita, ACP. (DB)


La missione in tempi di incertezza globale

Due pubblicazioni recenti danno il polso della situazione

Roma (AEI), 26 maggio 2020Loci communes, magazine di attualità e cultura evangelica, ha di recente postato due interessanti articoli sulle tendenza della missione e della riflessione missiologica attuale.  Il primo articolo è di Davide Bogliolo, “Missione post-COVID 19, quali scenari?” in cui viene presentato un e-book scaricabile gratuitamente: Global Transmission, Global Mission, curato da Jason Mandryk e dal gruppo di Operation World. Il volume analizza “l’impatto e le implicazioni della pandemia da Covid-19” soprattutto da un punto di vista della missione globale. Avendo raccolto pareri e analisi anche dalla Commissione Missioni dell’Alleanza Evangelica Mondiale, il libro mette a fuoco molti aspetti che sono al centro della trasformazione in atto: l’incertezza legata al non sapere cosa ci aspetti, la perdita della sensazione di controllo delle nostre società, l’improbabile ritorno a una “normalità” pre-crisi e un colpo forse fatale ai pilastri della globalizzazione, ma anche l’impatto socio-culturale ed economico sulla testimonianza evangelica.

Il secondo articolo è “La missione ha bisogno di affermazioni e negazioni”, incentrato sull’analisi del documento “Affirmations and Denials Concerning World Missions”, Themelios 45:1 (2020).. Il documento è stato redatto dalla Southgate Fellowship, un gruppo di teologi e missiologi guidato, tra gli altri, da Dan Strange (Oak Hill College, Londra), David Gardner (Westminster Theological Seminary, Philadelphia) e Yanick Imbert (Faculté Jean Calvin, Aix-en-Provence). Con 100 tra affermazioni e negazioni, il documento aiuta a fissare il perimetro del campo di gioco della missione, aiutando a chiarire cosa può essere detto biblicamente e cosa deve essere negato biblicamente. Sia la missiologia di papa Francesco che quella in voga nel mondo ecumenico, affermano solo (la misericordia, la fratellanza, la solidarietà), senza negare nulla (le conseguenze del peccato, l’esclusività di Cristo, l’idolatria delle religioni). Così facendo, la missione diventa elusiva e si trasforma in una generica chiamata al buon vicinato. Anche la missiologia evangelica corre questo rischio se si allontana da una visione biblica del mondo. Dire e negare sono facce della stessa medaglia della fedeltà all’evangelo. Affermare ciò che la Bibbia afferma e negare ciò che la Bibbia nega sono entrambe delle responsabilità primarie per la missione. (LDC)


Segnali incoraggianti di unità e di collaborazione evangelica

L’incontro dei partecipanti italiani allo European Leadership Forum

Roma (AEI), 26 maggio 2020 – Non il solito “cahier de doléans” sulla divisione tra gli evangelici, ma diverse storie che parlano di una cultura dell’unità evangelica che si sta radicando ed estendendo anche in Italia. Durante la conferenza internazionale dello European Leadership Forum (23-28 maggio), quest’anno svolta su piattaforma zoom e da remoto con 4000 iscritti, si è tenuto un incontro tra gli 80 partecipanti italiani. Durante la riunione sono state ascoltate testimonianze di come negli ultimi mesi siano accadute molte cose che hanno visto un’ampia partecipazione di evangelici in progetti comuni.

Lucia Stelluti, redattrice dell’Ufficio Stampa dell’AEI, ha raccontato come, a seguito della pandemia, si siano tenute tre incontri di preghiera nazionale a cui hanno aderito quasi tutte le chiese evangeliche italiane, fatto mai accaduto prima tanto da suscitare anche una certa attenzione internazionale. Carine Francq, del distretto centro dell’AEI, ha testimoniato di come il progetto dell’ospedale da campo della Samaritan’s Purse a Cremona abbia visto le chiese evangeliche italiane collaborare con la messa a disposizione di cappellani, di materiale evangelistico e di volontari. Anche il progetto “Un granel di senape” volto ad offrire un aiuto concreto a famiglie evangeliche in difficoltà ha raccolto circa 16.000 euro che sono stati distribuiti a famiglie bisognose segnalate dalle chiese locali. Sarah Breuel (IFES) ha raccontato dell’esperienza positiva della conferenza Revive che ha visto 130 partecipanti italiani.

Altre storie di collaborazione e di unità sono state ascoltate, segno che l’atteggiamento scettico e pessimista può far posto ad una nuova stagione che valorizzi l’unità già esistente tra i credenti in Gesù Cristo, nel rispetto delle diversità e in vista della testimonianza dell’evangelo nel nostro Paese. (LS-CF)


La crisi dei rifugiati in Europa

Un nuovo documento dell’Alleanza Evangelica Europea

Roma (AEI), 26 maggio 2020 - In vista della Domenica del rifugiato 2020, che quest’anno si terrà il 14 o il 21 giugno, l’Alleanza Evangelica Europea ha pubblicato una nuova edizione del documento sulla situazione dei rifugiati in Europa. La condizione di centinaia di migliaia di persone rimane segnata da gravi precarietà e porta con sé numerose sfide.

Con questo documento che aggiorna quello del 2016, la AEE vuole sensibilizzare gli evangelici europei alla preghiera e all’azione a sostegno dei rifugiati nel nome di Gesù Cristo. Ciò significa intervenire per alleviare le sofferenze e operare perché la giustizia prevalga. Il documento mette in evidenza l’approccio inadeguato ed immorale sin qui seguito nel trattare la questione. Ricorda anche che la generosità dei paesi ospitanti ha dei limiti. Rileva che dipingere i rifugiati come “minaccia” o “pericolo” sia falso ed ingiusto. Sottolinea la necessità di agire sempre nel rispetto della libertà religiosa e nella faticosa ricerca dell’integrazione. Nel messaggio introduttivo al documento, il segretario generale dell’AEE Thomas Bucher scrive: “Si tratta di questioni difficili da affrontare che devono, tuttavia, essere discusse. E’ importante che l’AEE chiarisca ancora una volta la sua posizione”.

L’Alleanza Evangelica Italiana non mancherà di predisporre materiali per la celebrazione della Domenica del rifugiato tra il 14 e il 21 giugno. (LDC)

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A cura dell’Ufficio stampa dell’Alleanza Evangelica Italiana
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Redazione: Lucia Stelluti, Chiara Lamberti, Leonardo De Chirico, Giovanni Marino, Stefano Bogliolo, Sergio De Blasi, Carine Francq.

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