Ideaitalia - Nuova serie, Anno IV · n. 15 · 31 marzo 2020

Pregare in un luogo di culto è subordinato ad altre attività “essenziali”?

Perplessità dell’AEI espresse alla Ministra Lamorgese

Roma (AEI), 30 marzo 2020 – L’Alleanza Evangelica Italiana, per bocca del suo presidente Giacomo Ciccone ha espresso perplessità e preoccupazione a seguito di una risposta del Ministro dell’Interno sulle modalità dell’esercizio del culto in questi tempi di emergenza. In seguito ad un quesito della Conferenza Episcopale Italiana della Chiesa Cattolica Romana, il Ministero dell’Interno aveva precisato che l’accesso agli edifici di culto deve avvenire “solo in occasione di spostamenti determinati da ‘comprovate esigenze lavorative’, ovvero per ‘situazioni di necessità’ e che la chiesa sia situata lungo il percorso, di modo che, in caso di controllo da parte delle Forze di polizia, possa esibirsi la prescritta autocertificazione o rendere dichiarazione in ordine alla sussistenza di tali specifici motivi”.


Nella nota dell’AEI si legge che “la suddetta disposizione sembra scaturire dall’idea che la preghiera (e con essa per analogia ulteriori attività di culto espletabili senza assembramenti o partecipazione collettiva) costituirebbe attività non essenziale per il cittadino, e quindi legittimabile solo in subordine all’esercizio di altri diritti (lavoro, sussistenza) considerati erroneamente di rango costituzionale superiore al diritto di professare liberamente la propria fede religiosa.

A differenza di questa prospettiva, che sarà stata certamente originata da una disattenzione degli estensori materiali del documento, rammentiamo che la libertà religiosa trova posto tra i principi fondamentali della nostra Carta e che il suo rango costituzionale primario e con esso la sua essenzialità, sono stati ribaditi numerose volte dalla Corte Costituzionale anche di recente (Sentenza Corte Costituzionale N. 63 del 2016, Sentenza Corte Costituzionale N. 254 del 2019)”.

La nota dell’AEI prosegue: “Inoltre la medesima disposizione, ipotizzando implicitamente un’ampia diffusione dei locali di culto sul territorio, sembra ascrivibile alla sola confessione di maggioranza e quindi non sufficientemente rispettosa del pluralismo religioso e del principio di non discriminazione. Le considerazioni testé esposte sono oggetto di preoccupazione di diverse denominazioni evangeliche in strette relazioni con l’Alleanza Evangelica Italiana (AEI), ed anche a livello internazionale della WEA (la World Evangelical Alliance, nata nel 1846, ad oggi rappresenta oltre 600 milioni di Evangelici nel mondo) di cui siamo parte”.

“Siamo ovviamente consapevoli di quanto sia complesso contemplare esigenze diverse in circostanze di emergenza come quella che stiamo vivendo in questi giorni. D’altro canto considerando la fiducia che riserviamo nelle Loro persone e funzioni, riteniamo certamente plausibile che si trovino criteri al contempo rispettosi dei diritti alla salute, all'esercizio del culto ed alla non discriminazione”.

In conclusione, la lettera dell’AEI rassicura dell’impegno degli evangelici di pregare per la Ministra, i funzionari e tutti coloro che hanno responsabilità di governo in questa fase particolarmente difficile. (LDC)


Un sostegno agli operatori della scuola

Lettera aperta del CIEI al Ministro Azzolina e a tutti gli insegnanti

Roma (AEI), 30 marzo 2020 – Con una lettera aperta il Comitato Insegnanti Evangelici in Italia fa giungere la propria solidarietà a tutti gli operatori della scuola e al Ministro dell'Istruzione Azzolina assicurando la preghiera per le responsabilità che sono chiamati ad assumere e offrendola prospettiva evangelica sulla situazione che la scuola pubblica italiana sta vivendo per contribuirne alla crescita e alla ricchezza. Ecco una sintesi della lettera:

Non siamo i primi educatori - Come insegnanti, siamo consapevoli di quale grande influenza abbia la vita domestica sugli apprendimenti, abbiamo l'opportunità d'incoraggiare le famiglie a riscoprire il loro primario compito educativo (che consiste solo in piccola parte nel supervisionare il lavoro scolastico) a dedicare il tempo necessario ad accompagnare i propri figli in questo momento nuovo e unico della loro vita per acquisire insieme a loro quelle competenze che sono davvero essenziali per affrontare la vita.

Non siamo i soli educatori - La formazione dell'individuo si muove naturalmente all'interno di una rete di alleanze e di responsabilità differenziate, nel quale ognuno svolge il proprio ruolo senza ingerenze ma a completamento dell'altro e in sinergia con l'altro (famiglia, scuola, chiese, associazioni, ecc.). La nostra "didattica a distanza" non acquisirebbe maggior valore se invece di oberare tutto il nostro e il loro tempo aiutasse a coltivare, anche in questo isolamento, la rete educativa nella quale siamo immersi?

Non dipende tutto da noi - Eliminata la relazione diretta con lo studente, la didattica a distanza ha concesso alla scuola di proseguire, ma ha anche sottolineato disuguaglianze e mancanze. I Dirigenti Scolastici e i docenti devono far fronte a situazioni di sofferenza dei loro studenti, affrontando al contento il proprio dolore e cercando risposta alle proprie domande. Chiediamo che non ci sia assegnato un compito più grane di quello che possiamo svolgere. La scuola non offrirebbe un servizio migliore e più sereno se non si sentisse appesantita dalla responsabilità di dover dire sempre "andrà tutto bene", dovendo poi portare il peso e le conseguenze di queste parole, soprattutto quando le ricadute sono ampie ed evidenti, come nel caso di questa pandemia?

Per leggere la lettera nella versione integrale: www.insegnantievangelici.it (LS)


“Un granel di senape in tempi di coronavirus”

Un progetto di solidarietà dell’AEI per gli evangelici in difficoltà

Roma (AEI), 27 marzo 2020 – L’emergenza sanitaria che stiamo vivendo colpisce anche la famiglia evangelica. Non solo gli ammalati e le loro famiglie, ma anche chi non lavorando come prima fa fatica a sostenere gli impegni economici. Dopo aver indetto la Giornata nazionale di preghiera (22/3/2020), l’Alleanza Evangelica Italiana ha aperto una sottoscrizione per raccogliere fondi per il progetto “Un granel di senape in tempi di coronavirus”.

Grazie alla generosità della Kyra Karr Foundation e di altri donatori, l’AEI vuole sostenere famiglie e credenti evangelici segnalati da chiese locali a cui destinare nel nome di Gesù un piccolo contributo economico una tantum per alleviare le difficoltà, un “granel di senape” che Dio può usare per portare benedizione a chi è più nel bisogno.

Pertanto, l’AEI invita chi volesse contribuire può farlo tramite questo c/c intestato all’Alleanza Evangelica Italiana

Banca: UFFICIO PPTT DISTRETTO ROMA
Agenzia: POSTE CENTRO
Via Marmorata, 4,  00153 Roma
IBAN: IT64N0760103200000046728002    
SWIFT CODE: BPPIITRRXXX

con la causale “Un granel di senape in tempo di coronavirus”.

Inoltre, invita le chiese evangeliche a segnalare eventuali situazioni di particolare bisogno che saranno vagliate in vista dell’erogazione del dono economico. L’email è:
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

“quando viene seminato per terra, è il più piccolo di tutti semi che sono sulla terra; ma appena seminato cresce e diviene più grande di tutti gli ortaggi e fa rami tanto grandi che gli uccelli del cielo possono ripararsi alla sua ombra” (Marco 4,30-32)

I criteri che verranno impiegati per distribuire i doni sono i seguenti:

- Una chiesa evangelica (non un singolo, una famiglia, un amico) segnala il bisogno a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. Alla chiesa che segnala verrà inviato un modulo di richiesta con cui sarà chiesto di circostanziare il bisogno.

- La segnalazione è valutata da tre persone incaricate del CEF che insindacabilmente decidono se donare il buono e l’ammontare di esso.

- Nella decisione il fatto che la chiesa segnalante o una persona di essa sia membro dell’AEI sarà considerato un elemento che dà priorità alla segnalazione.

- Il dono viene fatto alla chiesa che ha segnalato che si impegna a trasmetterlo ai destinatari.

- I “granel di senape” saranno distribuiti sino ad esaurimento dei fondi disponibili. (CEF)


“Etica della cura”, se ne parla da Roma il 4 aprile

Roma (AEI), 31 marzo 2020 – Sabato 4 aprile alle ore 18.00, nell’ambito dell’iniziativa “Libri per Roma”, ci sarà la presentazione con diretta Facebook (dal profilo dell’Istituto di Cultura Evangelica e Documentazione di Roma) del fascicolo di Studi di teologia – Suppl. N. 17 dedicato all’etica della cura. Ne parleranno Leonardo De Chirico (direttore del Centro studi di etica bioetica di Padova), Valeria Marzano (infermiera), Gioele Di Bartolomeo (fisioterapista OMT).

L’etica della cura  è un orientamento della bioetica che, in risposta e in reazione alle tendenze etiche che sottolineano l’imparzialità e l’universalità di istanze come la giustizia e l’autodeterminazione dei soggetti, mette invece in risalto la partecipazione, la concretezza della relazione e la vicinanza umana. All’autonomia delle etiche liberali, l’etica della cura contrappone l’alterità in relazione, l’essere con l’altro e vicino all’altro. All’etica dei princìpi, talvolta declinati in modo troppo astratto e teorico, preferisce l’etica dell’incontro tra persone uniche ed in carne ed ossa. (CL)

Non dimenticare di ascoltare e diffondere il podcast di Ideaitalia
https://ideaitalia.buzzsprout.com/


A cura dell’Ufficio stampa dell’Alleanza Evangelica Italiana
Tel. redazione: (+39) 333 8558174
e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
www.alleanzaevangelica.org
Redazione: Lucia Stelluti, Chiara Lamberti, Leonardo De Chirico, Giovanni Marino, Stefano Bogliolo, Sergio De Blasi, Carine Francq.

Le opinioni espresse su Ideaitalia sono esclusivamente dei loro autori, e non impegnano pertanto necessariamente l’AEI. I testi possono essere ripresi liberamente citando la fonte.

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Pregare in un luogo di culto è subordinato ad altre attività “essenziali”?

Perplessità dell’AEI espresse alla Ministra Lamorgese

 

Roma (AEI), 30 marzo 2020 – L’Alleanza Evangelica Italiana, per bocca del suo presidente Giacomo Ciccone ha espresso perplessità e preoccupazione a seguito di una risposta del Ministro dell’Interno sulle modalità dell’esercizio del culto in questi tempi di emergenza. In seguito ad un quesito della Conferenza Episcopale Italiana della Chiesa Cattolica Romana, il Ministero dell’Interno aveva precisato che l’accesso agli edifici di culto deve avvenire “solo in occasione di spostamenti determinati da ‘comprovate esigenze lavorative’, ovvero per ‘situazioni di necessità’ e che la chiesa sia situata lungo il percorso, di modo che, in caso di controllo da parte delle Forze di polizia, possa esibirsi la prescritta autocertificazione o rendere dichiarazione in ordine alla sussistenza di tali specifici motivi”.

 

Nella nota dell’AEI si legge che “la suddetta disposizione sembra scaturire dall’idea che la preghiera (e con essa per analogia ulteriori attività di culto espletabili senza assembramenti o partecipazione collettiva) costituirebbe attività non essenziale per il cittadino, e quindi legittimabile solo in subordine all’esercizio di altri diritti (lavoro, sussistenza) considerati erroneamente di rango costituzionale superiore al diritto di professare liberamente la propria fede religiosa.

 

A differenza di questa prospettiva, che sarà stata certamente originata da una disattenzione degli estensori materiali del documento, rammentiamo che la libertà religiosa trova posto tra i principi fondamentali della nostra Carta e che il suo rango costituzionale primario e con esso la sua essenzialità, sono stati ribaditi numerose volte dalla Corte Costituzionale anche di recente (Sentenza Corte Costituzionale N. 63 del 2016, Sentenza Corte Costituzionale N. 254 del 2019)”.

 

La nota dell’AEI prosegue: “Inoltre la medesima disposizione, ipotizzando implicitamente un’ampia diffusione dei locali di culto sul territorio, sembra ascrivibile alla sola confessione di maggioranza e quindi non sufficientemente rispettosa del pluralismo religioso e del principio di non discriminazione. Le considerazioni testé esposte sono oggetto di preoccupazione di diverse denominazioni evangeliche in strette relazioni con l’Alleanza Evangelica Italiana (AEI), ed anche a livello internazionale della WEA (la World Evangelical Alliance, nata nel 1846, ad oggi rappresenta oltre 600 milioni di Evangelici nel mondo) di cui siamo parte”.

 

Siamo ovviamente consapevoli di quanto sia complesso contemplare esigenze diverse in circostanze di emergenza come quella che stiamo vivendo in questi giorni. D’altro canto considerando la fiducia che riserviamo nelle Loro persone e funzioni, riteniamo certamente plausibile che si trovino criteri al contempo rispettosi dei diritti alla salute, all'esercizio del culto ed alla non discriminazione”.

 

In conclusione, la lettera dell’AEI rassicura dell’impegno degli evangelici di pregare per la Ministra, i funzionari e tutti coloro che hanno responsabilità di governo in questa fase particolarmente difficile. (LDC)

 

 

Un sostegno agli operatori della scuola

Lettera aperta del CIEI al Ministro Azzolina e a tutti gli insegnanti

 

Roma (AEI), 30 marzo 2020 – Con una lettera aperta il Comitato Insegnanti Evangelici in Italia fa giungere la propria solidarietà a tutti gli operatori della scuola e al Ministro dell'Istruzione Azzolina assicurando la preghiera per le responsabilità che sono chiamati ad assumere e offrendola prospettiva evangelica sulla situazione che la scuola pubblica italiana sta vivendo per contribuirne alla crescita e alla ricchezza. Ecco una sintesi della lettera:

 

Non siamo i primi educatori - Come insegnanti, siamo consapevoli di quale grande influenza abbia la vita domestica sugli apprendimenti, abbiamo l'opportunità d'incoraggiare le famiglie a riscoprire il loro primario compito educativo (che consiste solo in piccola parte nel supervisionare il lavoro scolastico) a dedicare il tempo necessario ad accompagnare i propri figli in questo momento nuovo e unico della loro vita per acquisire insieme a loro quelle competenze che sono davvero essenziali per affrontare la vita.

 

Non siamo i soli educatori - La formazione dell'individuo si muove naturalmente all'interno di una rete di alleanze e di responsabilità differenziate, nel quale ognuno svolge il proprio ruolo senza ingerenze ma a completamento dell'altro e in sinergia con l'altro (famiglia, scuola, chiese, associazioni, ecc.). La nostra "didattica a distanza" non acquisirebbe maggior valore se invece di oberare tutto il nostro e il loro tempo aiutasse a coltivare, anche in questo isolamento, la rete educativa nella quale siamo immersi?

 

Non dipende tutto da noi - Eliminata la relazione diretta con lo studente, la didattica a distanza ha concesso alla scuola di proseguire, ma ha anche sottolineato disuguaglianze e mancanze. I Dirigenti Scolastici e i docenti devono far fronte a situazioni di sofferenza dei loro studenti, affrontando al contento il proprio dolore e cercando risposta alle proprie domande. Chiediamo che non ci sia assegnato un compito più grane di quello che possiamo svolgere. La scuola non offrirebbe un servizio migliore e più sereno se non si sentisse appesantita dalla responsabilità di dover dire sempre "andrà tutto bene", dovendo poi portare il peso e le conseguenze di queste parole, soprattutto quando le ricadute sono ampie ed evidenti, come nel caso di questa pandemia?

 

Per leggere la lettera nella versione integrale: www.insegnantievangelici.it (LS).

 

 

Un granel di senape in tempi di coronavirus”

Un progetto di solidarietà dell’AEI per gli evangelici in difficoltà

 

Roma (AEI), 27 marzo 2020 – L’emergenza sanitaria che stiamo vivendo colpisce anche la famiglia evangelica. Non solo gli ammalati e le loro famiglie, ma anche chi non lavorando come prima fa fatica a sostenere gli impegni economici. Dopo aver indetto la Giornata nazionale di preghiera (22/3/2020), l’Alleanza Evangelica Italiana ha aperto una sottoscrizione per raccogliere fondi per il progetto “Un granel di senape in tempi di coronavirus”.

 

Grazie alla generosità della Kyra Karr Foundation e di altri donatori, l’AEI vuole sostenere famiglie e credenti evangelici segnalati da chiese locali a cui destinare nel nome di Gesù un piccolo contributo economico una tantum per alleviare le difficoltà, un “granel di senape” che Dio può usare per portare benedizione a chi è più nel bisogno.

 

Pertanto, l’AEI invita chi volesse contribuire può farlo tramite questo c/c intestato all’Alleanza Evangelica Italiana

 

Banca: UFFICIO PPTT DISTRETTO ROMA
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quando viene seminato per terra, è il più piccolo di tutti semi che sono sulla terra; ma appena seminato cresce e diviene più grande di tutti gli ortaggi e fa rami tanto grandi che gli uccelli del cielo possono ripararsi alla sua ombra” (Marco 4,30-32)

 

I criteri che verranno impiegati per distribuire i doni sono i seguenti:

 

- Una chiesa evangelica (non un singolo, una famiglia, un amico) segnala il bisogno a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. Alla chiesa che segnala verrà inviato un modulo di richiesta con cui sarà chiesto di circostanziare il bisogno.

 

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- I “granel di senape” saranno distribuiti sino ad esaurimento dei fondi disponibili. (CEF)

 

 

Etica della cura”, se ne parla da Roma il 4 aprile

 

Roma (AEI), 31 marzo 2020 – Sabato 4 aprile alle ore 18.00, nell’ambito dell’iniziativa “Libri per Roma”, ci sarà la presentazione con diretta Facebook (dal profilo dell’Istituto di Cultura Evangelica e Documentazione di Roma) del fascicolo di Studi di teologia – Suppl. N. 17 dedicato all’etica della cura. Ne parleranno Leonardo De Chirico (direttore del Centro studi di etica bioetica di Padova), Valeria Marzano (infermiera), Gioele Di Bartolomeo (fisioterapista OMT).

 

L’etica della cura è un orientamento della bioetica che, in risposta e in reazione alle tendenze etiche che sottolineano l’imparzialità e l’universalità di istanze come la giustizia e l’autodeterminazione dei soggetti, mette invece in risalto la partecipazione, la concretezza della relazione e la vicinanza umana. All’autonomia delle etiche liberali, l’etica della cura contrappone l’alterità in relazione, l’essere con l’altro e vicino all’altro. All’etica dei princìpi, talvolta declinati in modo troppo astratto e teorico, preferisce l’etica dell’incontro tra persone uniche ed in carne ed ossa. (CL)

 

 

 

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A cura dell’Ufficio stampa dell’Alleanza Evangelica Italiana
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