Ideaitalia - Nuova serie, Anno II · n. 30 · 26 novembre 2018

My Hope Italia, positivi i primi bilanci

La croce e i benefici del progetto evangelistico

Roma (AEI), 22 novembre 2018 – Dal 7 al 18 novembre si è tenuta in tutta Italia la campagna evangelistica incentrata sul film La croce. Indubbiamente questa iniziativa evangelistica nazionale, sponsorizzata dalla Billy Graham Evangelistic Association, in collaborazione con My Hope Italia, ha avuto un impatto nella nostra nazione che ha suscitato interesse, curiosità e attenzione anche da parte dei media, sia a livello locale che nazionale.

 

Le chiese evangeliche italiane hanno accolto con entusiasmo questa iniziativa che le ha spinte ad organizzare eventi in ogni luogo (chiese locali, auditorium, teatri, case circondariali, case per anziani, sale istituzionali, scuole, università, luoghi di aggregazione pubblica come bar, ristoranti ecc.....) affinché il messaggio de La croce potesse raggiungere più persone possibili.

Oltre alle migliaia di eventi organizzati dalle singole chiese, ci sono stati 2 eventi considerati i Grandi eventi Nazionali (Napoli e Roma) e 26 Grandi Eventi regionali organizzati dai coordinatori di ogni regione. Tra questi menzioniamo l'evento abruzzese che si è tenuto presso il Grand Hotel Adriatico di Montesilvano (PE) il 17 Novembre , che ha visto la partecipazione di circa 600 persone, un numero consistente per una piccola realtà come questa.

Questo è stato possibile grazie all'impegno e alla collaborazione di numerose chiese evangeliche locali (di diverse denominazioni) che hanno lavorato insieme per uno scopo comune: portare la Buona Notizia per dare una Speranza a questo mondo disperato.

La serata si è aperta con un benvenuto da parte della coordinatrice regionale, Carine Francq, che ha accolto i tantissimi ospiti motivando la loro presenza ad un atto di Amore da parte di qualcuno che li ha voluti lì (un amico, amica, parente....il Signore stesso). E' stata presentata la figura di Billy Graham ponendo l'attenzione sul messaggio che ha portato in giro per il mondo per più di 70 anni di ministero evangelistico. Dopo la proiezione del cortometraggio, ha preso la parola Giacomo Ciccone, presidente AEI,  che ha sottolineato come la croce è innanzitutto un fatto storico (perché la fede non può poggiare su basi incerte o sull'autoillusione);  un fatto cosmico (perché a morire al posto nostro c'era il Creatore dell'universo, il Figlio di Dio!); la croce dà senso alla nostra esistenza (in Cristo siamo perdonati).  Inoltre, ha rimarcato come su quella Croce si sono incontrati giustizia e amore: ambedue necessari per la nostra salvezza. Infine,  ha  “sfidato” i presenti ad accettare questo invito e il pastore Mosé Ciccone ha concluso con una preghiera di benedizione.  Tanti sono stati i presenti toccati dal messaggio che hanno risposto positivamente, e già il giorno dopo, diversi hanno partecipato ai culti domenicali.

Sebbene, in passato, ci siano state iniziative evangelistiche con il tentativo di collaborazione, ma che ha visto sempre solo poche realtà riunirsi insieme,  dobbiamo sottolineare che in questa occasione c'è stata un'ampia apertura e partecipazione delle chiese che ha dato un nuovo slancio anche per progetti futuri. (CF)


In preghiera per la chiesa perseguitata

Echi della Giornata Internazionale di preghiera per la chiesa perseguitata (IDOP)

Roma (AEI), 22 novembre 2018 – Nel mese di novembre si sono tenuti decine di incontri di preghiera per la chiesa perseguitata (IDOP) in tutto il Paese, organizzati dai distretti AEI in collaborazione con chiese locali e missioni quali Porte Aperte e ACP. Ecco qualche eco:

Fano: A Fano, il 7 novembre le chiese evangeliche di Fano e Pesaro hanno condiviso alcuni filmati sulla persecuzione nel mondo facendo seguire un tempo di preghiera comune. Con l'auspicio di un fecondo prosieguo, registriamo con riconoscenza l'inizio di attività legate all'Alleanza nella provincia di Pesaro.

Parma: In occasione di questo importante evento, domenica 11 novembre, alcune decine di credenti di diverse nazionalità e provenienti dalle provincie di Parma, Reggio Emilia e Modena si sono riuniti in preghiera, nei locali della chiesa evangelica "Pace per tutti" di Parma, per sostenere la chiesa perseguitata di tutto il mondo.  Ospite della serata è stato il pastore iraniano Arash, collaboratore di ACP, che attraverso la sua testimonianza e il suo lavoro si preoccupa di dare voce alle migliaia di cristiani anonimi che ogni giorno pagano a caro prezzo la loro fede in Gesù Cristo. La Scrittura dice che "se un membro soffre, tutte le membra soffrono insieme" (1 Corinzi 12,26)  ed è compito necessario e imprescindibile della chiesa quello di intercedere per loro.

Abruzzo: In Abruzzo sono stati due gli appuntamenti IDOP che hanno visto coinvolte circa una sessantina di persone rappresentanti 6 diverse chiese locali: il 24 novembre presso la chiesa Apostolica di Pescara e il 25 presso la chiesa Gesù Salva di Chieti. I due incontri hanno visto la presenza del direttore della missione ACP Italia, Cristoforo Gautschi, che con alcuni video ci ha permesso di vedere da vicino le realtà dei nostri fratelli in Korea del Nord, Pakistan, Iran, Cuba, Siria e il popolo Kurdo, e la situazione in Nepal. Giacomo Ciccone ha portato l'attenzione sulla Cina e le nuove minacce alla libertà religiosa, mentre due sorelle della chiesa locale di Chieti hanno condiviso storie di persecuzione di due loro amiche: una che vive in Turkmenistan e l'altra in Gambia. Una partecipazione attiva alla preghiera che ci ha avvicinati ai nostri fratelli lontani e sofferenti,  e durante gli incontri è emerso anche che la persecuzione non è troppo distante da noi, che dobbiamo vigilare e intercedere affinché regni la pace nel nostro paese, ma che comunque il Signore è Sovrano, regna e non abbandona coloro che si affidano a Lui.


“Siamo tutti Asia Bibi”

L’Alleanza Evangelica ha partecipato al sit-in in favore della sua liberazione

Roma (evangelicalfocus.org; AEI), 21 novembre 2018 – Una voce a sostegno di Asia Bibi si è udita a Roma il 13 novembre quando una folla di alcune centinaia di persone si sono ritrovata al Campidoglio di Roma per esprimere solidarietà nei confronti di questa donna pakistana che, nonostante sia stata scagionata dalle accuse di blasfemia, è ancora in pericolo di vita ed impossibilitata a lasciare il Paese per trovare asilo altrove. L’iniziativa a favore di Asia Bibi è stata organizzata dalla Fondazione CitizenGo e sostenuta da altri organismi tra cui l’Alleanza Evangelica Italiana. Nel corso della manifestazione, è stato chiesto alla Sindaca di Roma, Virginia Raggi di permettere la collocazione di una gigantografia di Asia Bibi sul terrazzo del palazzo senatoriale per esprimere visivamente la preoccupazione dell’opinione pubblica italiana e la richiesta di liberazione. “Siamo tutti Asia Bibi” recitava lo slogan usato nel sit-in di solidarietà.

Partecipando alla manifestazione, il vice-presidente dell’AEI, Leonardo De Chirico ha affermato: “mentre centinaia di chiese evangeliche italiane stanno pregando per la chiesa perseguitata in occasione dell’IDOP (Giornata internazionale di preghiera per la chiesa perseguitata), è importante tenere alta l’attenzione dell’opinione pubblica sui pericoli che molti cristiani perseguitati nel mondo affrontano giorno dopo giorno. La libertà religiosa è la madre di tutte le libertà e noi dobbiamo proteggerla e promuoverla senza sosta”. (JF)


“La scuola che non vuole imparare”

Un comunicato del Comitato Insegnanti Evangelici Italiani

Roma (AEI), 22 novembre 2018 – Riceviamo dal Comitato Insegnanti Evangelici Italiani, aderente all’Alleanza Evangelica Italiana, e volentieri pubblichiamo:

Apprendiamo dalla stampa la notizia che l’On. Flora Frate della Commissione Cultura della Camera dei Deputati ha presentato una risoluzione in commissione sugli insegnanti di religione.

Aspettando da cinque mesi che da parte del Miur si battesse “un colpo” e quasi preoccupati dalla lunga attesa, leggiamo ora che sarebbe necessario un provvedimento per stabilizzare gli insegnanti di Religione Cattolica. L’intento è motivato dalla sentenza della Corte di Giustizia Europea che ha dichiarato illegittima la prassi dell’Italia di assumere insegnanti con contratti a termine. E poiché dalla precedente stabilizzazione erano stati esclusi gli insegnanti di IRC, ecco che si avanza questa risoluzione, la quale “…impegna il Governo a valutare la possibilità e la fattibilità di un piano straordinario di assunzione esclusivamente per titoli e per servizio” dei suddetti colleghi, con il relativo ovvio rimando al Concordato, Art. 36 del 1929 (richiamato dall’Art. 9 dell’Accordo che nel 1984 apportò revisioni alla precedente legge).

Se la risoluzione fosse accolta, una sentenza europea giusta e doverosa sarebbe estesa a soggetti particolari,in un contesto istituzionale profondamente deteriorato da decenni di tagli, ritagli, maneggi, riforme e amputazioni, come quello della scuola pubblica italiana.
Premesso che gli insegnanti di Religione Cattolica hanno tutto il diritto di essere tutelati come gli altri, non si capisce come invece debbano godere di privilegi da cui gli altri sono esclusi, dando luogo a una situazione giuridica davvero paradossale. Infatti, a partire dalla Legge 18 luglio 2003, n. 186 che ha istituito l’immissione nei ruoli pubblici degli insegnanti di religione cattolica, questi colleghi entrano in ruolo senza aver superato un pubblico concorso, ma solo avendo ottenuto l’abilitazione del vescovo. E dopo un certo tempo, possono passare automaticamente all’insegnamento delle altre discipline.

Negli ultimi quindici anni il numero complessivo di insegnanti è stato più volte pesantemente ridimensionato, mentre per gli insegnanti di IRC le assunzioni sono state in continuo progressivo aumento. E tutto questo a carico della spesa pubblica di uno Stato “laico”.
Il fatto è che nella revisione del Concordato si fa entrare dalla finestra ciò che è uscito dalla porta. Si riconosce che il cattolicesimo non è più la “religione” dello Stato “laico”, ma si riafferma che “La Repubblica italiana, riconoscendo il valore della cultura religiosa e tenendo conto che i principi del cattolicesimo fanno parte del patrimonio storico del popolo italiano, continuerà ad assicurare, nel quadro delle finalità della scuola, l'insegnamento della religione cattolica nelle scuole pubbliche non universitarie di ogni ordine e grado”. Il modo in cui le parole  “continuerà ad assicurare” sono state interpretate pone a carico della cosa pubblica una gestione e un onere che dovrebbero essere di un altro Stato.

Sono passati 34 anni da quello storico evento, che avrebbe riaffermato la laicità dello Stato già prevista nella Costituzione, anni in cui il modo di vivere e la cultura hanno subito cambiamenti e trasformazioni enormi. La laicità, che pure fa parte del patrimonio storico del popolo italiano, anziché fungere principio regolatore dei rapporti tra le diverse istanze sociali e istituzionali, è stata progressivamente erosa e risucchiata nel connubio esiziale tra Stato e Chiesa. L’indipendenza e sovranità dell’Italia nei confronti del Vaticano è dunque solo una vuota proclamazione che non trova riscontro nei fatti e il principio della separazione tra chiesa e stato è annullato.

I fatti dicono che la società italiana è diventata da tempo una realtà globalizzata, plurale,  multiculturale e multireligiosa. Mentre gli scenari planetari sono profondamente cambiati ed emergono nuove sfide per un futuro a tinte fosche, la scuola ha perso la bussola, a causa di trattamenti che ne hanno snaturato la funzione e la fisionomia. Una voce autorevole nel mondo della scuola ha detto che non si può educare senza una grande visione, ma la nostra scuola arriva al massimo a domani mattina, vive di emergenza, riuscendo a cavarsela spesso grazie alla dedizione e al volontariato di chi ci lavora. La scuola italiana ha bisogno di ben altro che di cattolicesimo, essendo, a parere dei massimi esperti, in forte declino la percezione sociale del suo valore, la qualità delle sue relazioni, le sue prospettive di futuro. Le teste degli alunni e delle alunne vengono forse ben riempite, ma non ben fatte, le aule risuonano di“mantra”, come pace, accoglienza, tolleranza, rispetto per la diversità, parole che in realtà non vengono onorate, perché gli alunni più deboli, i disabili, gli stranieri e i “diversi” continuano a essere discriminati e le norme che tutelano i loro diritti continuano a essere violate. E quell’ora di religione, che è uscita indenne da tanti stravolgimenti, non è affatto una questione culturale, ma è la perpetuazione di un potere sulle coscienze delle future generazioni di cittadini. La scuola italiana, che nella sua “mission” dovrebbe essere inclusiva e accogliere tutte le diversità espresse da un’utenza estremamente varia e diversificata, non vuole imparare il significato molto concreto della libertà di religione, di pensiero e di coscienza, che si ritrovano nell’idea e nella pratica della laicità.

Per tutte queste ragioni, non possiamo considerare favorevolmente l’iniziativa dell’ Onorevole Flora Frate, ma cogliamo l’occasione di invitare i membri della Commissione cultura ad approfondire seriamente la questione pedagogica, a discernere bene i tempi che corrono, i reali bisogni della scuola pubblica italiana, la situazione degli alunni e degli insegnanti che quotidianamente si spendono sui banchi e sulle cattedre, non promuovendo interventi miopi e di parte, ma con lungimiranza adottando misure per il vero bene di tutti i  futuri cittadini.


Giornata di preghiera per la chiesa perseguitata (IDOP)

Aggiornamento sugli ultimi incontri previsti

Roma (AEI), 22 novembre 2018 – All’interno dello Speciale Giornata di preghiera per la chiesa perseguitata, il bollettino Ideaitalia (n. 27 del 24/10/2018) ha pubblicato alcuni materiali per orientare la preghiera in occasione dell’IDOP e in collaborazione con Porte Aperte e ACP. Alcuni incontri di preghiera si sono già tenuti a partire dal 4 novembre. Ecco di seguito il programma degli incontri futuri organizzati dai distretti dell’AEI in collaborazione con le chiese locali:

TORINO
29 novembre
Chiesa MCE
Via Reiss Romoli 291
Ore 20.30

ROMA
1 dicembre
Chiesa evangelica pentecostale
Via del Grano 41
Ore 17.30

CATANIA
1 dicembre
Comunità evangelica Gesù Cristo è il Signore
Via Lainò 2
Ore 19.30

FIRENZE
2 dicembre
Chiesa battista
Via Cittadella 18/R
Ore 17.00

CESENA
16 dicembre
Chiesa evangelica battista
Via Romagna 268
Ore 16.00


Conosciamo le Dichiarazioni evangeliche II (23)

In questa nuova rubrica presentiamo una scheda su ciascun documento contenuto nel volume Dichiarazioni evangeliche II. Il movimento evangelicale 1997-2017, a cura di Pietro Bolognesi, Bologna, EDB 2017.

Ciascuna scheda descrive i principali contenuti delle singole dichiarazioni, nella consapevolezza che esse esprimono una varietà di sensibilità evangeliche  su cui vi possono essere valutazioni diverse (ndr).

L’appello di Brea (2013)

I media e la missione in un mondo globalizzato

Roma (AEI), 21 novembre 2018 – I media pervadono la vita contemporanea e quindi anche quella delle chiese. L’evangelizzazione attuale passa in gran parte attraverso i media (letteratura, radio, TV, i social, ecc.) e questo fatto chiama in causa la responsabilità cristiana ad essere efficaci e integri utenti dei media e produttori di contenuti mediatici in vista della missione. L’Impegno di Città del Capo (2010) contiene una sezione su “la verità e i media globalizzati” (II.A.4) ed è un punto di riferimento nella missiologia evangelica contemporanea.

Per approfondire i contenuti di questa sezione dell’Impegno, il Movimento di Losanna ha convocato un convegno di studio nella città americana di Brea, California, nel 2013. L’appello redatto a conclusione del convegno, più che portare la riflessione in avanti, dopo aver di nuovo riflettuto sulle istanze e sulle implicazioni dell’Impegno, vuole porre alcune questioni all’ordine del giorno che emergono dalla riflessione comune.

Tra queste sono da segnalare: la crescita della consapevolezza del ruolo dei media  in modo da non vivere in modo ignaro, passatista o avulso dalla storia; la crescita della presenza evangelica nei media attrezzando le chiese e le opere di ministeri e strumenti adeguati all’identità evangelica e alle sfide mediatiche; l’incoraggiamento di ministeri specificamente dedicati ai media mediante la creazione ed il sostegno di competenze credibili e funzionanti; l’appello alla preghiera affinché le sfide poste dai media siano sempre affrontate in modo professionale e spirituale allo stesso tempo, senza divaricazioni letali tra le competenze settoriali e l’integrità cristiana. (LDC)


A cura dell’Ufficio stampa dell’Alleanza Evangelica Italiana
Tel. redazione: (+39) 333 8558174
e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
www.alleanzaevangelica.org
Redazione: Lucia Stelluti, Chiara Lamberti, Leonardo De Chirico, Giovanni Marino, Stefano Bogliolo, Sergio De Blasi, Carine Francq.

Le opinioni espresse su Ideaitalia sono esclusivamente dei loro autori, e non impegnano pertanto necessariamente l’AEI. I testi possono essere ripresi liberamente citando la fonte.

Un’informazione che forma non può essere un compito di pochi: ha bisogno anche del tuo sostegno. Sostieni Ideaitalia:
Banca: UFFICIO PPTT DISTRETTO ROMA
Agenzia: POSTE CENTRO
Via Marmorata, 4,  00153 Roma
IBAN: IT64N0760103200000046728002      
SWIFT CODE: BPPIITRRXXX