Ideaitalia - Nuova serie, Anno II · n. 13 · 16 aprile 2018

Vicini in preghiera al Sudan, Pakistan, Kazakistan, Algeria e Siria

Il sit-in dell’AEI a Roma del 7 aprile

Roma (AEI), 7 aprile 2018 – Solidarietà evangelica per le chiese che soffrono per mancanza di libertà religiosa. Sabato 7 aprile, si è tenuto in piazza SS. Apostoli, nel cuore della capitale, il sit-in di preghiera in favore della libertà religiosa organizzato dall’Alleanza Evangelica Italiana in collaborazione con Porte Aperte, OM Italia, GiM, ACP e The Voice of the Martyrs. Molti sono stati gli evangelici che si sono radunati per intercedere e sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema della libertà religiosa e della persecuzione dei cristiani sempre più aspra in molti paesi.



In particolare si è pregato per il Sudan dove la persecuzione avviene ad opera del governo e dei musulmani radicali e dove gli arresti e le demolizioni dei locali di culto sono all'ordine del giorno; per l'Algeria dove un decreto ha stabilito che i culti non musulmani possono essere organizzati unicamente in edifici certificati da una commissione governativa, ma ad oggi nessuna chiesa ha ottenuto questo permesso, diventano, di fatto, illegale agli occhi dello Stato; per il Kazakistan dove sono state introdotte nuove restrizioni per i culti non musulmani che limitano la possibilità di condividere il Vangelo in pubblico e per il Pakistan, dal quale proveniva anche una folta delegazione presente al sit-in che ha condiviso e raccontato di come la legge sulla blasfemia continui ad essere utilizzata per eliminare fisicamente i cristiani e quindi, di come la situazione per i non-musulmani nel paese è altamente pericolosa. Non sono mancati poi riferimenti e preghiere anche a favore della Siria e dell’America Latina, dove in alcuni casi la situazione per i cristiani resta incerta e talvolta pericolosa.

Significativa in senso negativo è stata la totale assenza delle istituzioni e dei politici, che, seppur invitati, non hanno ritenuto di dover sostenere con la loro presenza l’iniziativa. Come ha ricordato il presidente dell’AEI Giacomo Ciccone, questo risulta essere il sintomo di una più generale mancanza di interesse e di attenzione ai temi della libertà religiosa e della salvaguardia delle minoranze anche nel nostro paese (CL).


Quale esame per l’insegnamento della religione cattolica?

Un altro colpo alla laicità della scuola statale

Roma (AEI), 14 aprile 2018 – La composizione della commissione d’esame per la scuola secondaria di I° grado è oggi disciplinata dal DLgs n.62/2017 (art.8 c.2), dal DM n.741/2017 (art.4 c. 2) e dalla nota 1865/2017 che modificano su punti importanti la normativa precedente. Una delle novità più significative è quella che riguarda la composizione delle commissioni: i docenti di religione cattolica, da quest’anno, parteciperanno ai lavori della commissione come membri effettivi per l’esame conclusivo del primo ciclo.

Se prima il docente di religione cattolica prendeva parte alla valutazione nello scrutinio finale, relativamente per gli studenti avvalentesi dell’insegnamento, senza partecipare all’esame come commissario, da quest’anno parteciperà all’esame come commissario. Si tratta di un passaggio non banale, con evidenti risvolti di carattere etico e politico, che estende impropriamente il potere e l’influenza della religione cattolica nel sistema educativo pubblico.

Che fine ha fatto il rispetto della laicità dello Stato? Dove sono i diritti ad una valutazione equa e rispettosa delle diversità religiose e delle pluralità confessionali? Lo scenario del nuovo esame è semplicemente illiberale e di supporto al tentativo ulteriore di clericalizzazione della scuola pubblica.

Ecco i testi normativi a cui si fa riferimento:

Il DM n.741/2017, art.4 comma 2, afferma: “Presso ciascuna istituzione scolastica è costituita una commissione d’esame composta da tutti i docenti del Consiglio di classe in coerenza con quanto previsto dall’ articolo 2, commi 3 e 6, del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 62”. Si parla, quindi di “tutti i docenti del Consiglio di classe” e quindi sono compresi anche gli insegnanti di Religione cattolica, in quanto membri del Consiglio di classe.

 L’art.2 comma 3 del Decreto Legislativo n.62/2017, che stabilisce quanto segue:
“La valutazione é effettuata collegialmente dai docenti contitolari della classe ovvero dal consiglio di classe. I docenti che svolgono insegnamenti curricolari per gruppi di alunne e di alunni, i docenti incaricati dell’insegnamento della religione cattolica e di attività alternative all’insegnamento della religione cattolica partecipano alla valutazione delle alunne e degli alunni che si avvalgono dei suddetti insegnamenti. La valutazione é integrata dalla descrizione del processo e del livello globale di sviluppo degli apprendimenti raggiunto. […..]”

Allo stesso modo il MIUR precisa con nota n.1865/2017, quanto già ribadito quanto nel DM n.741/2017:
“Presso ogni istituzione scolastica viene costituita una commissione d’esame, composta da tutti i docenti assegnati alle terze classi [….]” (GR).


Assemblea federale dell’Alleanza Evangelica Italiana

Sabato 26 maggio a Roma

Roma (AEI), 14 aprile  2018 – L’annuale assemblea federale dell’Alleanza Evangelica Italiana si terrà sabato 26 maggio presso i locali della chiesa Alfa e Omega, via Giorgio De Chirico 73, 00155 Roma, seguita da due approfondimenti tematici. Il programma provvisorio prevede l’inizio alle 9.30 con i lavori assembleari. Alle 11.30 è previsto l’intervento di Irina Voladarska dell’associazione Jews for Jesus (Ebrei per Gesù) sul tema “Gli ebrei hanno bisogno di Gesù?”.

Dopo una breve pausa pranzo buffet (ore 13.00), alle 14.00 i lavori riprenderanno con una sessione con Giancarlo Farina e Fabio Micco dedicata al progetto evangelistico MyHope a cura della Associazione evangelistica Billy Graham, previsto per il mese di novembre 2018. A seguire la tavola rotonda “Il Movimento di Losanna e la speranza per le nuove generazioni” coordinata da Alessandro Piccirillo e infine un orientamento tematico “Legislazione sulla privacy e chiese: gli obblighi derivanti dall’entrata in vigore della Direttiva Europea GDPR 2018”. La conclusione dei lavori è prevista per le 16.15 (Red).


Conosciamo le Dichiarazioni evangeliche II (10)

In questa nuova rubrica presentiamo una scheda su ciascun documento contenuto nel volume Dichiarazioni evangeliche II. Il movimento evangelicale 1997-2017, a cura di Pietro Bolognesi, Bologna, EDB 2017.

Ciascuna scheda descrive i principali contenuti delle singole dichiarazioni, nella consapevolezza che esse esprimono una varietà di sensibilità evangeliche  su cui vi possono essere valutazioni diverse (ndr).

Protocollo per il dialogo (2007)

Alleanza evangelica europea e Chiesa cattolico-romana

Roma (AEI), 14 aprile 2018–  A partire dagli Anni Ottanta sono state numerose le occasioni di dialogo tra vari organismi collegati all’Alleanza evangelica (mondiale ed europea) ed esponenti della Chiesa cattolica. Da parte evangelica, uno dei problemi riscontrati in questi dialoghi è stata la mancanza di metodo perseguito nella rappresentatività dei protagonisti evangelici e nella scarsa consapevolezza delle questioni di sistema legate ad esso.

Organizzato dall’Alleanza evangelica europea, un incontro tenuto all’IFED di Padova (29-31 maggio 2007) ha fatto il punto della situazione sul dialogo in corso e ha redatto il protocollo che in seguito è stato adottato dall’assemblea dell’Alleanza europea per orientare le iniziative nei confronti della Chiesa cattolica.  Nel testo del protocollo si esprime l’impegno a far sì che il dialogo coinvolga sempre membri provenienti dalle Alleanze evangeliche di Paesi a maggioranza cattolica  e che ogni presa di posizione o dichiarazione a nome dell’Alleanza evangelica europea che abbia come oggetto il cattolicesimo sia frutto di un’azione concertata in modo ampio. Ciò per evitare composizioni sbilanciate delle delegazioni o fughe in avanti nelle dichiarazioni pubbliche.

Il protocollo testimonia come gli evangelici spesso si lancino in iniziative impegnative senza sempre avere un’adeguata strategia. Il dialogo, al contrario, esige di essere praticato nella verità e nella carità, oltre a richiedere un’identità matura per essere svolto in modo responsabile (LDC).


A cura dell’Ufficio stampa dell’Alleanza Evangelica Italiana
Tel. redazione: (+39) 333 8558174
e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
www.alleanzaevangelica.org
Redazione: Lucia Stelluti, Chiara Lamberti, Leonardo De Chirico, Giovanni Marino, Stefano Bogliolo, Sergio De Blasi, Carine Francq, Giuseppe Rizza.

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Vicini in preghiera al Sudan, Pakistan, Kazakistan, Algeria e Siria

Il sit-in dell’AEI a Roma del 7 aprile

 

Roma (AEI), 7 aprile 2018 – Solidarietà evangelica per le chiese che soffrono per mancanza di libertà religiosa. Sabato 7 aprile, si è tenuto in piazza SS. Apostoli, nel cuore della capitale, il sit-in di preghiera in favore della libertà religiosa organizzato dall’Alleanza Evangelica Italiana in collaborazione con Porte Aperte, OM Italia, GiM, ACP e The Voice of the Martyrs. Molti sono stati gli evangelici che si sono radunati per intercedere e sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema della libertà religiosa e della persecuzione dei cristiani sempre più aspra in molti paesi.

 

In particolare si è pregato per il Sudan dove la persecuzione avviene ad opera del governo e dei musulmani radicali e dove gli arresti e le demolizioni dei locali di culto sono all'ordine del giorno; per l'Algeria dove un decreto ha stabilito che i culti non musulmani possono essere organizzati unicamente in edifici certificati da una commissione governativa, ma ad oggi nessuna chiesa ha ottenuto questo permesso, diventano, di fatto, illegale agli occhi dello Stato; per il Kazakistan dove sono state introdotte nuove restrizioni per i culti non musulmani che limitano la possibilità di condividere il Vangelo in pubblico e per il Pakistan, dal quale proveniva anche una folta delegazione presente al sit-in che ha condiviso e raccontato di come la legge sulla blasfemia continui ad essere utilizzata per eliminare fisicamente i cristiani e quindi, di come la situazione per i non-musulmani nel paese è altamente pericolosa. Non sono mancati poi riferimenti e preghiere anche a favore della Siria e dell’America Latina, dove in alcuni casi la situazione per i cristiani resta incerta e talvolta pericolosa.

 

Significativa in senso negativo è stata la totale assenza delle istituzioni e dei politici, che, seppur invitati, non hanno ritenuto di dover sostenere con la loro presenza l’iniziativa. Come ha ricordato il presidente dell’AEI Giacomo Ciccone, questo risulta essere il sintomo di una più generale mancanza di interesse e di attenzione ai temi della libertà religiosa e della salvaguardia delle minoranze anche nel nostro paese (CL).

 

 

Quale esame per l’insegnamento della religione cattolica

Un altro colpo alla laicità della scuola statale

 

Roma (AEI), 14 aprile 2018 – La composizione della commissione d’esame per la scuola secondaria di I° grado è oggi disciplinata dal DLgs n.62/2017 (art.8 c.2), dal DM n.741/2017 (art.4 c. 2) e dalla nota 1865/2017 che modificano su punti importanti la normativa precedente. Una delle novità più significative è quella che riguarda la composizione delle commissioni: i docenti di religione cattolica, da quest’anno, parteciperanno ai lavori della commissione come membri effettivi per l’esame conclusivo del primo ciclo.

 

Se prima il docente di religione cattolica prendeva parte alla valutazione nello scrutinio finale, relativamente per gli studenti avvalentesi dell’insegnamento, senza partecipare all’esame come commissario, da quest’anno parteciperà all’esame come commissario. Si tratta di un passaggio non banale, con evidenti risvolti di carattere etico e politico, che estende impropriamente il potere e l’influenza della religione cattolica nel sistema educativo pubblico. 

 

Che fine ha fatto il rispetto della laicità dello Stato? Dove sono i diritti ad una valutazione equa e rispettosa delle diversità religiose e delle pluralità confessionali? Lo scenario del nuovo esame è semplicemente illiberale e di supporto al tentativo ulteriore di clericalizzazione della scuola pubblica. 

 

Ecco i testi normativi a cui si fa riferimento: 

 

IlDM n.741/2017, art.4 comma 2, afferma: “Presso ciascuna istituzione scolastica è costituita una commissione d’esame composta da tutti i docenti del Consiglio di classe in coerenza con quanto previsto dall’ articolo 2, commi 3 e 6, del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 62”. Si parla, quindi di “tutti i docenti del Consiglio di classe” e quindi sono compresi anche gli insegnanti di Religione cattolica, in quanto membri del Consiglio di classe. 

 

 L’art.2 comma 3 delDecreto Legislativo n.62/2017, che stabilisce quanto segue:

La valutazione é effettuata collegialmente dai docenti contitolari della classe ovvero dal consiglio di classe. I docenti che svolgono insegnamenti curricolari per gruppi di alunne e di alunni, i docenti incaricati dell’insegnamento della religione cattolica e di attività alternative all’insegnamento della religione cattolica partecipano alla valutazione delle alunne e degli alunni che si avvalgono dei suddetti insegnamenti. La valutazione é integrata dalla descrizione del processo e del livello globale di sviluppo degli apprendimenti raggiunto.[…..]”

 

Allo stesso modo il MIUR precisa connota n.1865/2017, quanto già ribadito quanto nel DM n.741/2017:

Presso ogni istituzione scolastica viene costituita una commissione d’esame, composta da tutti i docenti assegnati alle terze classi[….]” (GR).

 

Assemblea federale dell’Alleanza Evangelica Italiana

Sabato 26 maggio a Roma

 

Roma (AEI), 14 aprile 2018 – L’annuale assemblea federale dell’Alleanza Evangelica Italiana si terrà sabato 26 maggio presso i locali della chiesa Alfa e Omega, via Giorgio De Chirico 73, 00155 Roma, seguita da due approfondimenti tematici. Il programma provvisorio prevede l’inizio alle 9.30 con i lavori assembleari. Alle 11.30 è previsto l’intervento di Irina Voladarska dell’associazione Jews for Jesus (Ebrei per Gesù) sul tema “Gli ebrei hanno bisogno di Gesù?”.

 

Dopo una breve pausa pranzo buffet (ore 13.00), alle 14.00 i lavori riprenderanno con una sessione con Giancarlo Farina e Fabio Micco dedicata al progetto evangelistico MyHope a cura della Associazione evangelistica Billy Graham, previsto per il mese di novembre 2018. A seguire la tavola rotonda “Il Movimento di Losanna e la speranza per le nuove generazioni” coordinata da Alessandro Piccirillo e infine un orientamento tematico “Legislazione sulla privacy e chiese: gli obblighi derivanti dall’entrata in vigore della Direttiva Europea GDPR 2018”. La conclusione dei lavori è prevista per le 16.15 (Red).

 

 

Conosciamo le Dichiarazioni evangeliche II (10)

In questa rubrica presentiamo una scheda su ciascun documento contenuto nel volume Dichiarazioni evangeliche II. Il movimento evangelicale 1997-2017, a cura di Pietro Bolognesi, Bologna, EDB 2017.

 

Ciascuna scheda descrive i principali contenuti delle singole dichiarazioni, nella consapevolezza che esse esprimono una varietà di sensibilità evangeliche su cui vi possono essere valutazioni diverse (ndr)

 

Protocollo per il dialogo (2007)

Alleanza evangelica europea e Chiesa cattolico-romana

 

Roma (AEI), 14 aprile 2018– A partire dagli Anni Ottanta sono state numerose le occasioni di dialogo tra vari organismi collegati all’Alleanza evangelica (mondiale ed europea) ed esponenti della Chiesa cattolica. Da parte evangelica, uno dei problemi riscontrati in questi dialoghi è stata la mancanza di metodo perseguito nella rappresentatività dei protagonisti evangelici e nella scarsa consapevolezza delle questioni di sistema legate ad esso.

 

Organizzato dall’Alleanza evangelica europea, un incontro tenuto all’IFED di Padova (29-31 maggio 2007) ha fatto il punto della situazione sul dialogo in corso e ha redatto il protocollo che in seguito è stato adottato dall’assemblea dell’Alleanza europea per orientare le iniziative nei confronti della Chiesa cattolica. Nel testo del protocollo si esprime l’impegno a far sì che il dialogo coinvolga sempre membri provenienti dalle Alleanze evangeliche di Paesi a maggioranza cattolica e che ogni presa di posizione o dichiarazione a nome dell’Alleanza evangelica europea che abbia come oggetto il cattolicesimo sia frutto di un’azione concertata in modo ampio. Ciò per evitare composizioni sbilanciate delle delegazioni o fughe in avanti nelle dichiarazioni pubbliche.

 

Il protocollo testimonia come gli evangelici spesso si lancino in iniziative impegnative senza sempre avere un’adeguata strategia. Il dialogo, al contrario, esige di essere praticato nella verità e nella carità, oltre a richiedere un’identità matura per essere svolto in modo responsabile (LDC).