La Corte Costituzionale boccia la legge lombarda sui luoghi di culto

L'AEI, in linea con quanto sostenuto dal principio, esprime soddisfazione per il secco pronunciamento

L'Alleanza Evangelica Italiana esprime soddisfazione per la decisione della Corte Costituzionale di accogliere il ricorso del Governo sulla legge regionale lombarda sugli edifici di culto. La Consulta ha bocciato, pressoché all'unanimità, la legge regionale - voluta in particolare dalla Lega - che sancisce regole molto più severe per aprirne nuovi locali di culto, dichiarandola "discriminatoria" ed illegittima.

Contro la legge si era schierata l'Alleanza Evangelica Italiana (Sulla legge lombarda) che aveva denunciato la questione ad istituzioni di rappresentanza europea, ma anche diversi altri organismi tra i quali il Comune di Milano, la Federazione delle Chiese Evangeliche Italiane (FCEI) e la Conferenza Evangelica Nazionale (COEN).

La norma prevedeva una serie di paletti che avrebbero reso molto complicato, se non impossibile, ottenere l'autorizzazione per nuovi luoghi di culto. Tra questi, ad esempio, la possibilità di referendum tra i cittadini per bloccare la costruzione. O ancora, la presenza obbligatoria di telecamere nel perimetro della struttura collegate con la questura, la disponibilità di aree parcheggi grandi almeno due volte la superficie dell'edificio e - il balzello più penalizzante - la subordinazione della costruzione alla conformità di valutazione ambientale strategica (VAS).

Nella rete della legge detta anche 'legge anti-moschee' prima di tutto sono in realtà finite numerose chiese evangeliche composte da cittadini immigrati e italiani, costrette a chiudere ed, in qualche caso, a vedersi confiscare gli edifici di proprietà.

Il cammino verso la piena attuazione della libertà religiosa resta ancora lungo, ma certamente la sentenza di oggi della Corte segna un passo nella direzione giusta

Roma, 24 febbraio 2016