Ideaitalia - Nuova serie, Anno III · n. 19 · 25 giugno 2019

“Viaggiare sicuri in Cristo”

L’assemblea annuale dell’Alleanza Evangelica Europea

Roma (AEI), 24 giugno 2019 – Si è tenuta a metà giugno a Bad Blankenburg, in Turingia, l’assemblea annuale 2019 dell’Alleanza Evangelica Europea (EEA). Nella storica sede dell’Alleanza Evangelica Tedesca, il tema generale dell’appuntamento “Sulla strada verso casa: come viaggiare sicuri” è stato sviluppato attraverso diversi contributi.

Frank Hinkelmann, presidente AEE, ha offerto una pista biblica e storica. La Bibbia evidenzia due aspetti della sicurezza: uno situazionale dove si concreta un’assenza di minacce, un altro cognitivo ed emozionale, che riguarda il sentirsi sicuro e vivere senza paura. Kosta Milkov (Ravi Zacharias International Ministries) ha descritto la prospettiva dell’insicurezza dal punto di vista dei migranti. Connie Duarte ha sviluppato il tema dell’insicurezza partendo dalla vicenda biblica di Lea e Rachele. Se noi siamo inclini a cercare amore e sicurezza in persone e luoghi sbagliati, facendone idoli, Dio prende l’iniziativa affinché possiamo trovare tutta la nostra sicurezza in Lui soltanto. Martina Köninger ha condiviso una situazione della disabilità nel mondo e in Europa. Se secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) circa un miliardo di persone, il 15% della popolazione, vive in una qualche forma di disabilità e il 3% soffre forme gravi di disabilità, seguendo l’esempio di Gesù il popolo di Dio dovrebbe dedicare maggiori sforzi missionari verso questo contesto. Efraim Tendero, segretario dell’Alleanza Evangelica Mondiale (WEA), ha descritto le prospettive future della Alleanza a livello globale, soffermandosi su sfide ed opportunità.

È stata prodotta una Chiamata all’azione (Call to Action) che delinea alcune linee di intervento che la Chiesa può e deve mettere in campo nella propria responsabilità missionaria, come risposta alla insicurezza di individui, comunità e nazioni. Nei giorni dell’Assemblea EEA c’è stata anche la festa di avvicendamento per l’Alleanza tedesca: Helmut Steeb, dopo 31 anni di servizio, passa il testimone a Reinhardt Schink (54). (GC)


Linee guida per le “relazioni intrafede e interfedi”

Accolta mozione dell’AEI

Roma (AEI), 24 giugno 2019 – Dall’Italia ha partecipato all’Assemblea Europea il presidente dell’Alleanza Evangelica Italiana Giacomo Ciccone che ha avuto l’opportunità di consolidare relazioni fraterne con rappresentanti di altri paesi europei anche in vista dell’assemblea generale dell’Alleanza Evangelica Mondiale (WEA) che si terrà a novembre a Giacarta (Indonesia). Uno dei temi che sarà discusso riguarda la relazione della WEA con altri organismi rappresentativi a livello mondiale come la chiesa cattolica romana e il CEC. A questo scopo, la WEA sta elaborando delle Linee guida per le relazioni “intrafede” e “interfedi”: questo è il linguaggio usato per descrivere le relazioni con organismi nell’ambito della cristianità e organismi rappresentanti di altre religioni.

Una mozione presentata dall’Italia è stata accolta e votata durante l’incontro dei membri AEE: si tratta di un contributo correttivo a delle “Linee Guida” che la WEA sta preparando per normare le proprie relazioni verso altre comunità di fede, cristiane e non. La mozione italiana va proprio nella direzione di una maggiore sicurezza che ci è accordata solo affidandoci alla Parola di Dio e ai suoi principi.  Forte della sua storia e dell’attenzione che da sempre l’AEI ha avuto su questi temi, il contributo è riuscito a coagulare il consenso necessario per impedire ulteriori scivolamenti. Il dialogo deve essere fatto e i rapporti vanno mantenuti ma senza cedimenti ecumenici ed equivoci pan-religiosi. (GC)


Una buona proposta per la laicità

Un comunicato del Comitato Insegnanti Evangelici Italiani

Roma (AEI, CIEI), 22 giugno 2019 – Per chi lavora nella scuola, ecco in arrivo un’iniziativa che potrebbe cambiare davvero le cose in meglio. In questi giorni, un gruppo di parlamentari di diversi partiti ha presentato una mozione che chiede di rivedere il Concordato con la Chiesa cattolica, ed elenca tra i diversi punti anche l’abolizione dell’ora di religione nella scuola pubblica.

Non c’è bisogno di spiegare agli addetti ai lavori quanta ingiustizia si porta dietro la famosa “ora di religione”, e con essa la  presenza cattolica nelle aule scolastiche. Ma per quelli che ne sono usciti anni fa e che non sono al corrente della situazione, è necessario fare un ripasso.
Bisogna ricordare che, a partire dalla revisione del Concordato del 1984, la religione cattolica non è più religione di stato (cfr. Protocollo Addizionale, art. 1). Questa apertura al pluralismo risponde alla trasformazione della società italiana in multiculturale, non solo per la presenza di stranieri immigrati, ma anche per una trasformazione generazionale che vede moltissimi italiani non aderire a nessuna religione, o aderire a religioni diverse da quella cattolica romana.

Quindi la religione da obbligatoria diventa facoltativa. Ma, uscita sommessamente dalla porta, subito è rientrata trionfalmente dalla finestra, con un accorgimento amministrativo che ne vanifica la facoltatività, come dimostra efficacemente A. Sani in un articolo su Italia Laica del 2005.  L’ora di religione cattolica viene inserita a pieno titolo all’interno del curricolo, e non sono gli studenti a doverla scegliere, perché è impartita d’ufficio, ma sono quelli che non vogliono avvalersene a farlo presente e a dover scegliere tra altre opzioni: l’uscita da scuola, molto difficoltosa per la collocazione oraria di solito non funzionale; lo studio individuale, impraticabile con i bambini piccoli e che finisce con due ore nel corridoio o in altre classi; l’attività alternativa, la cd. “materia non materia”, ridicola perché inesistente sul piano scientifico ed epistemologico, ma inventata ad hoc per tappare un buco, quasi sempre evasa e sostituita da altre soluzioni, con l’esito di provocare evidenti discriminazioni a carico dei non avvalentisi. Quando ad esempio manca un insegnante, l’attività alternativa è la prima a “saltare”, perché il docente viene inviato a sostituire l’assente. E questo è un caso frequentissimo, soprattutto da quando i tagli al personale hanno reso molto difficile il regolare andamento delle lezioni. Se a mancare è l’insegnante di alternativa, gli alunni non avvalentisi vanno in altre classi. Nessuno è mandato per sostituirlo. Senza parlare dei numerosi episodi di invasione di campo, quando a causa di progetti organizzati dall’insegnante di Irc, tutti gli alunni sono esposti ad atti di culto o iniziative simili, non ammessi in ambito pubblico. Poi c’è l’annoso problema della presenza degli insegnanti Irc agli esami di Stato, dei crediti scolastici e tutta una serie di situazioni di chiara illegittimità.
Anche senza calcolare la questione dei simboli religiosi (crocifisso ecc.), la sensazione per tanti non cattolici, studenti e insegnanti, che vivono nella scuola è quella di essere di “serie B”, perché la loro libertà di coscienza, sbandierata come fondamento dell’educazione, viene bellamente raggirata e offesa. Per questo incoraggiamo iniziative che promuovano la laicità della scuola statale.
 
La laicità, nell’accezione che la vede come un modello di relazioni nell’ambito pubblico, non significa rifiuto della religione. Significa, al contrario, riconoscimento di tutte le istanze di cui le persone sono portatrici, su un piano di uguaglianza, di valore e di rispetto. La scuola è un’agenzia che ha un preciso compito istituzionale, essa deve svolgerlo consapevole del proprio ambito di competenza, che non è univoco, ma è accanto a quello della famiglia. L’educazione religiosa è diritto e dovere dei genitori, non degli insegnanti. Per questo non deve essere riconosciuto alcun ruolo privilegiato a nessuna religione, nella scuola statale, ma ad ogni persona deve essere data la possibilità di esprimere le proprie convinzioni, quali che siano, in un confronto il più possibile ampio, sereno e libero.

Sulla proposta di sostituire le due ore di Irc con due ore di educazione civica, ci sarebbe da aprire un altro capitolo, su quali siano le priorità della scuola al momento attuale e per il prossimo futuro. Le due ore di religione potrebbero essere collocate in orario extrascolastico, come già avviene per altre attività facoltative. Anche su questo argomento il confronto è auspicabile e necessario, da parte di tutti coloro che hanno a cuore le sorti delle future generazioni.  (LS)


Sviluppare un’analisi evangelica del cattolicesimo romano

Successo della quarta edizione del Rome Scholars Network

Roma (AEI), 24 giugno 2019 – Dal 17 al 21/6/2019 si è tenuta la quarta edizione del Rome Scholars and Leaders Network (RSLN) con trentasette partecipanti (6 donne, 31 uomini) provenienti da Australia (5), Europa (8), Stati Uniti (22), America Latina (2). Sedici partecipanti sono venuti per il prima volta, 21 sono tornati per la seconda/terza/quarta volta. Sono stati previsti un programma per il primo anno e un altro per gli altri partecipanti, con alcune sessioni in comune. Per la prima volta, sono intervenuti due partecipanti dall’America Latina.
 
Il programma ha seguito un programma abbastanza stabilizzato nel tempo. L’approccio sistemico al cattolicesimo è stato l’architettura del RSLN. Il cattolicesimo, per quanto diversificato e cangiante, ha una struttura dogmatica ed istituzionale che lo rende un sistema unitario che va affrontato come tale alla luce dell’evangelo. I docenti già venuti in precedenti edizioni (Leonardo De Chirico, Gregg Allison, Mark Gilbert, Rachel Ciano, Trent Hyatt, Reid Karr, Clay Kannard) si sono ben integrati con i docenti ospiti (Scott Oliphint e Matt Barrett).

Il RSLN è un’iniziativa unica al mondo che raccoglie annualmente studiosi e leader di organismi evangelici, uniti per approfondire la teologia evangelica del cattolicesimo romano. In un tempo segnato da grande confusione sui temi dell’unità, il RSLN è un servizio per la chiesa evangelica globale. La prossima edizione del RSLN si terrà tra il 15 al 19 giugno 2020. (LDC)


La mafia come cancro del sistema italiano

Quali responsabilità per le chiese evangeliche?

Roma (AEI, Evangelical Focus), 24 giugno 2019 – Un ampio articolo sul magazine Evangelical Focus si è concentrato sul tema della mafia in Italia. Al centro dell’articolo un’ampia intervista a Giuseppe Rizza, coordinatore del distretto nord-est dell’Alleanza Evangelica Italiana, nonché membro della commissione socio-politica dell’AEE.

Nel corso dell’intervista, Rizza ha sostenuto che secondo i dati del Governo italiano, il 22% dei crimini italiani sono collegati alla mafia e l’economia sommersa è pari al 23% del PIL, il 30% al sud. La mafia impatta negativamente la società e l’economia italiana, attirando i giovani che affrontano la disoccupazione, l’incertezza lavorativa e la povertà. La mafia promette protezione ma impone il rispetto delle sue regole perverse e l’omertà. Per questo compromette la fiducia, il capitale sociale, i valori, le  identità sociali e la dignità umane.

Cosa può fare la chiesa? Lavorando con le famiglie fragili e i giovani a rischio, la chiesa deve entrare nelle aree critiche delle città. Essere lievito della società secondo l’evangelo significa opporsi a questo sistema perverso con un’alternativa in grado di aggregare un’opposizione creatrice di nuovi valori ed opportunità. (CL)


Finestre sulla chiesa perseguitata

Notizie dalla Commissione per la libertà religiosa dell’Alleanza Evangelica Mondiale

Roma (WEA, AEI), 20 giugno 2019 – La persecuzione contro i cristiani nel mondo continua a crescere in maniera preoccupante. Africa e India sono tra i fronti più critici e pericolosi, proprio perché allo stesso tempo ci sono ampie regioni dove la diffusione dell’Evangelo sta crescendo e portando molti frutti. Riportiamo due casi documentati dalla Commissione per la libertà religiosa della WEA, ma le storie che ci sollecitano ad invocare l’incoraggiamento e la grazia di Dio per i cristiani perseguitati in tutto il mondo sarebbero molte di più ed anche più cruente.

Burkina Faso: due guide cristiane rapite da militanti islamici
Fino a poco tempo fa, gli attacchi dei militanti islamici del Burkina Faso, erano diretti principalmente alle forze militari ed ai funzionari pubblici. Ora si sta registrando un ampliamento delle loro azioni, soprattutto contro i cristiani. Il recente rapimento di due leader cristiani ha portato preoccupazione tra le comunità cristiane della regione. Il 3 giugno scorso, il pastore di una comunità delle Assemblee di Dio è stato rapito insieme a tre membri della sua famiglia: suo figlio, sua nuora e sua nipote. Stessa sorte è toccata qualche giorno prima, il 20 maggio, ad un insegnate della comunità di Arbinda, nonostante i suoi tentativi di resistere all’attacco. Non si comprendono ancora con chiarezza i motivi dei rapimenti, ma non è difficile sospettare principalmente i militanti islamici già molto attivi nella regione.

India: distrutti un ostello ed una scuola
Nello stato dell’Odisha sono stati distrutti due edifici utilizzati dai cristiani locali come ostello e scuola. La responsabilità dell’accaduto è attribuita ad un leader del gruppo estremista indù Rashtriya Swayamsevak (RSS). Il fatto va inquadrato nella prospettiva più ampia delle crescenti persecuzioni contro i cristiani in India. La nazione è al primo posto nella lista con cui Porte Aperte tiene costantemente aggiornata la situazione dei paesi con il più alto tasso di persecuzione contro i cristiani. Si tratta di una tragica crescita, iniziata nel 2014, destinata a continuare anche dopo le ultime elezioni. (SDB)


A cura dell’Ufficio stampa dell’Alleanza Evangelica Italiana
Tel. redazione: (+39) 333 8558174
e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
www.alleanzaevangelica.org
Redazione: Lucia Stelluti, Chiara Lamberti, Leonardo De Chirico, Giovanni Marino, Stefano Bogliolo, Sergio De Blasi, Carine Francq.

Le opinioni espresse su Ideaitalia sono esclusivamente dei loro autori, e non impegnano pertanto necessariamente l’AEI. I testi possono essere ripresi liberamente citando la fonte.

Un’informazione che forma non può essere un compito di pochi: ha bisogno anche del tuo sostegno. Sostieni Ideaitalia:
Banca: UFFICIO PPTT DISTRETTO ROMA
Agenzia: POSTE CENTRO
Via Marmorata, 4,  00153 Roma
IBAN: IT64N0760103200000046728002      
SWIFT CODE: BPPIITRRXXX